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1.
SOPRALLUOGO
Rilevo
e documentazione fotografica (Questo primo passaggio è
indispensabile al fine che il
progettista
elabori il
progetto).
2.
RICERCA PRECEDENTI TITOLI EDILIZI
Occorre
reperire tutta la
documentazione
storica dell’immobile oggetto di istanza, in particolare
l’ultima
pratica edilizia
presentata, e la relativa
documentazione catastale.
Qualora
il proprietario non sia in grado di fornire tale
documentazione, attendibile e completa, occorre effettuare
le ricerche presso gli uffici competenti.
3.
DEFINIZIONE DELLO STATO LEGITTIMO
Si
prende atto delle opere legittimamente autorizzate e si
definiscono in tale fase le dimensioni e il numero delle
unità immobiliari,
le loro partizioni interne, le volumetrie, il disegno delle
facciate e l’uso che risultano legittimi presso l’Ufficio
Tecnico
del
Comune
di
competenza.
N.B. :
Nelle
pratiche D.I.A
il
progettista ha l’obbligo di dichiarare il protocollo della
pratica edilizia
che
legittima lo stato attuale. La
documentazione
probatoria al fine della definizione dello stato legittimo
deve essere una
pratica edilizia
e non
catastale.
Solo nel caso di
edifici
di
vecchia costruzione per cui non è reperibile alcuna
pratica edilizia
è
possibile fare riferimento all’accatastamento
di
primo impianto risalente al 1939/40, non fanno fede le
modifiche
catastali
successive se non supportate da
pratiche edilizie
e/o
condoni.
4.
CONFRONTO TRA RILIEVO E STATO LEGITTIMO
Tale
confronto è molto importante al fine di valutare la
necessità di
sanatoria
e/o eliminazione parti incongrue e
abusive.
Qualora si riscontrino difformità occorre ripristinare lo
stato legittimo prima della presentazione della
pratica edilizia
o presentare
sanatoria
(con eventuale pagamento degli oneri) prima o
contestualmente alla presentazione della
DIA
nei casi in cui è possibile.
N.B. :
Se le
opere abusive
non
rispettano gli
strumenti urbanistici
l’unica possibilità per procedere con la
presentazione di una
DIA
è il ripristino dello stato legittimo.
5.
ANALISI DEI VINCOLI DI PRG E
DELLE MODALITA’ DI INTERVENTO POSSIBILI
Per
ogni zona del vigente
piano regolatore
sono previste diverse modalità di intervento e diversi usi
possibili in relazione anche agli eventuali
vincoli
sul territorio o sull’immobile
(si verifica se l’immobile
è sottoposto a
vincolo
della Soprintendenza e/o
vincolo paesaggistico).
6.
DEFINIZIONE DEL PROGETTO ARCHITETTONICO
Il
progetto
deve rispettare le
normative edilizie
ed
igienico sanitarie
vigenti. Il
progettista
potrà redigere un
progetto
attendibile solo dopo aver acquisito tutti gli elementi
sopra elencati.
7.
ACQUISIZIONE DI EVENTUALI PREPARERI CON RIFERIMENTO AI
VINCOLI RILEVATI
Qualora
sull’immobile
siano presenti
vincoli
o tutele occorre presentare il
progetto
agli enti preposti al fine di ottenere un preparere
all’intervento. Le tempistiche burocratiche variano a
seconda del tipo di
vincolo
e possono prevedere
del
tipo di
vincolo
e
possono prevedere tempi di rilascio piuttosto lunghi.
Occorre verificare se il
progetto
è
soggetto al
parere
dei
Vigili del Fuoco.
Nelle
zone sottoposte a tutela paessaggistica, come da Dlgs.
42/2004 (ex L.1439/39), è necessario ottenere
“l’Autorizzazione
|
Paesaggistica” mediante una
pratica
inoltrata
al
Comune
ed alla
Soprintendenza per i beni architettonici
e per
il paesaggio. Per l’ottenimento dell’autorizzazione occorre
dotarsi di tutta la cartografia storica e non , reperibile
al fine di fornire le massime informazioni sul paesaggio
circostante ed in relazione all’oggetto d’intervento. Se
l’immobile è invece vincolato come bene architettonico (L.
1089/39), occorre sempre il benestare della Soprintendenza
all’intervento.
8.
REQUISITI DELL’IMPRESA ESECUTRICE DURC E ORGANICO MEDIO
ANNUO
La
pratica edilizia
deve sempre riportare il nominativo dell’impresa che
eseguirà i
lavori.
Tale impresa dovrà fornire da allegare alla
pratica
i propri dati anagrafici,
l’organico medio annuo
(compilando la modulistica apposita) ed allegare il
documento unico di regolarità contributiva
(D.U.R.C.).
9.
POSSIBILE NOMINA DEL RESPONSABILE DELLA SICUREZZA E
REDAZIONE DEL PSC
Per
tutte le opere previste dal Dlg. 81/08 e s.m.i. occorre la
redazione di un
piano di sicurezza e coordinamento,
la nomina di un
coordinatore
per la
sicurezza
in fase di
progettazione
ed in esecuzione.
10.
COMUNICAZIONI PRELIMINARI PRIMA DELL'INIZIO LAVORI
L'obbligo
di trasmissione delle
Notifiche Preliminari
è previsto per i casi citati dall’art. 99 comma 1 del DLgs 9
aprile 2008, la corrispondenza va inoltrata alle
amministrazioni competenti,
USL
e
Direzione Provinciale del Lavoro,
prima dell’inizio dei
lavori.
Tale documento dovrà essere di nuovo inviato ogni qualvolta
ci siano delle variazioni del contenuto (es.
variazione
e/o integrazioni di impresa, importo dei lavori, uomini
giorno….)
Copia della
notifica
deve essere affissa in maniera visibile presso il
cantiere
e custodita a disposizione dell'organo di vigilanza
territorialmente competente.
11. REDAZIONE E PRESENTAZIONE DELL' AUTORIZZAZIONE O
COMUNICAZIONE AL COMUNE
Ottenuti
tutti i pareri preventivi necessari e definito tutto quanto
riportato nei precedenti punti è possibile procedere alla
presentazione della
pratica.
In tale fase si potrà effettuare con precisione il conteggio
degli oneri da corrispondere qualora l’intervento lo
richieda.
12. AGGIORNAMENTO CATASTALE
L’aggiornamento
catastale
è un’ulteriore
pratica
obbligatoria indispensabile all’ ottenimento dell’agibilità
dell’immobile
ed al deposito della scheda tecnica.
13. CERTIFICATO DI FINE LAVORI E
COLLAUDO
Il
certificato si presenta per gli interventi soggetti a
Denuncia Inizio Attività
-
DIA
viene compilato dal committente, che attesta la data di fine
lavori,
e dal
direttore dei lavori,
che attesta che le
opere
realizzate sono conformi ai
tipi
progettuali
presentati, oppure che sono intervenute delle varianti. In
questo caso va allegato il
progetto
delle varianti.
Al certificato si allega copia dell’avvenuta presentazione
della
variazione catastale
conseguente alle opere realizzate ovvero
dichiarazione che le stesse non hanno comportato
modificazioni del classamento.
La documentazione va presentata direttamente presso
l’Ufficio Protocollo del
Comune
di appartenenza. |